Lettera ai Consiglieri Provinciali - Associazione per il Parco Culturale di Camaiano

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Lettera ai Consiglieri Provinciali

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Entro la fine di maggio la Provincia dovrebbe rispondere alle numerose osservazioni presentate riguardo al Piano Cave (PAERP) e decidere se togliere da esso o meno il sito richiesto dalla ditta Donati Laterizi per la nuova cava di argilla in località Gozzone .

Al fine di ribadire ancora una volta le nostre ragioni, ben argomentate, comprovate e legittime, per le quali ci siamo opposti in maniera assoluta all'apertura di questa nuova cava in un territorio così particolare come lo è la Valle del Riardo, abbiamo spedito la seguente lettera a tutti i consiglieri provinciali:

CSSTO
COMITATO SALVAGUARDIA E SVILUPPO
DEL TERRITORIO E DELL'OCCUPAZIONE




Oggetto: piano attività estrattive provinciale in corso di approvazione – inoltro analisi riassuntiva situazione ad integrazione osservazioni presentate.

Gent.mo Consigliere,
con la presente vogliamo richiamare la Sua attenzione sulla complessa vicenda relativa all’approvazione del piano delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili della provincia, la cui proposta è stata adottata con deliberazione Consiglio Provinciale n. 3 del 10/1/2014, e per la quale il 31 marzo u.s. sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni.

Essendo ormai prossimo il momento della conclusione dell’iter amministrativo, allo scopo di agevolare l’impegno di chi, come Lei, è chiamato a decidere in prima persona sull’approvazione definitiva o meno, con o senza modifiche, di questo delicatissimo atto di pianificazione territoriale, vorremmo proporLe un breve sunto delle principali motivazioni oggettive che ci hanno portato ad opporci all’apertura di un nuovo sito estrattivo di argilla in loc. Gozzone nel Comune di Rosignano Marittimo.

Come noto il Comitato ONLUS "Salvaguardia e Sviluppo Territorio e Occupazione" (CSSTO) è stato costituito con la «finalità di salvaguardia dell’ambiente e del territorio e delle connesse attività lavorative e la promozione di uno sviluppo economico sostenibile in armonia con le vocazioni rurali del territorio di appartenenza». L’associazione conta associati, residenti o meno nel territorio comunale, (famiglie, agricoltori, imprenditori agrituristici), tutti animati dal medesimo spirito di tutela e strenua difesa del territorio collinare delimitato dalle frazioni di Castelnuovo della Misericordia, Gabbro e Nibbiaia.

La nostra mobilitazione si è resa necessaria a seguito dell’adozione, da parte di codesta Amministrazione, del "Piano delle attività Estrattive, di Recupero delle aree scavate e Riutilizzo dei Residui Recuperabili" (PAERP) ed in particolare dall’eventualità di un’illogica e inopportuna prescrizione che consentirebbe l’apertura di un nuovo sito estrattivo di cava proprio nel cuore di questo pregiatissimo territorio collinare.

Dopo aver intrapreso sul territorio una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, ed avendo peraltro riscontrato un atteggiamento estremamente positivo tra i soggetti coinvolti, abbiamo presentato le nostre osservazioni al piano, dando dimostrazione all’Amministrazione (anche in sede di audizione in commissione consiliare) di un atteggiamento caratterizzato da spirito di collaborazione e da rispetto istituzionale, scevro da posizioni ideologiche preconcette, sempre fondato su dati ed elementi fattuali puntualmente documentati.

Sinteticamente le ragioni della nostra ferma e convinta opposizione all’eventuale approvazione della prescrizione localizzativa di cava in località Gozzone possono così riassumersi.

1) Contrasto con la stima dei fabbisogni e delle produzioni delle argille per laterizi

La nuova prescrizione localizzativa risulta del tutto illogica stante il quadro dei dati sui fabbisogni produttivi attualmente disponibili:
- nel "Piano regionale delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili" (PRAER) viene delineato un quadro produttivo, anche nel settore delle argille per laterizi, in forte contrazione rispetto ai dati storici acquisiti; un fabbisogno che, per questo specifico settore, nella Provincia di Livorno, viene stimato in costante decremento fino ad assestarsi intorno agli 80.000 metri cubi annui nell’anno 2012 (cfr. tabella D, dell’Allegato C "Relazione statistica per la stima dei fabbisogni e la determinazione dei dimensionamenti provinciali per il settore I", così come riportato anche nella tabella 14 dell’allegato A "Relazione" della proposta del PAERP) tanto da consentire la previsione che le province «in prospettiva potranno ridurre le quantità escavate» (cfr. PRAER, Allegato C, pag. 127);
- nel "Resoconto dell’attività di rilevamento dati sulle attività estrattive di cave e torbiere" predisposto dalla Giunta regionale toscana, frutto della sintesi delle comunicazioni effettuate dagli uffici comunali alle Regione, si evince come la quantità di argilla estratta nell’intero territorio regionale sia passata dai 1.031.256 metri cubi del 2007 ai soli 186.630 metri cubi del 2012, con una riduzione di oltre 5 volte il volume complessivo di materiale estratto;
- nelle statistiche riportate dal Centro studi ANDIL (Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi), in particolare per l’anno 2012, si registra una riduzione della produzione nazionale di laterizi del 27% rispetto al 2011 e del 63,5% rispetto al 2007.

2) Vizi evidenti nel procedimento di adozione: la scelta di elevare la "risorsa" del Gozzone a "prescrizione localizzativa" non risulta suffragata da alcuna motivazione

La scelta di prevedere una prescrizione localizzativa in località Gozzone non è stata supportata da alcuna motivazione, come invece sarebbe prescritto nel PRAER al punto 5.1 della Relazione illustrativa, in base al quale: «Le Province, a seguito degli approfondimenti del quadro conoscitivo delle risorse estrattive, dei giacimenti, dei materiali recuperabili/assimilabili e delle altre risorse del territorio potenzialmente interessate, possono integrare le localizzazioni delle risorse estrattive e dei giacimenti individuati dal P.R.A.E.R. nel relativo territorio, fornendo le relative ed esplicite motivazioni».
Dalla documentazione prodotta in sede di adozione del piano da parte dell’Amministrazione, non risulta essere stata compiuta alcuna attività istruttoria volta a comparare le diverse soluzioni localizzative sì da individuare quella che potesse limitare al minimo l’impatto sull’ambiente e sul sistema economico-produttivo locale. La determinazione di codesto Consiglio provinciale in ordine alla prescrizione localizzativa in località Gozzone risulta pertanto viziata sotto il profilo del difetto di motivazione e della carenza di istruttoria, necessaria anche in ragione delle alternative potenziali presenti sul territorio e irragionevolmente ignorate. L’assenza di motivazione in ordine alla scelta di prevedere la prescrizione localizzativa in questo sito non consente di apprezzare l’esito del doveroso contemperamento tra interessi contrapposti (pubblici e privati) che l’Amministrazione avrebbe dovuto valutare in ragione della rilevanza ambientale e paesaggistica dei luoghi in questione, nonché della presenza di numerose attività agricolo-turistiche senza dubbio negativamente influenzate da una simile previsione.

3) Contrasto con altri atti di programmazione del territorio

La delibera di adozione del piano ha peraltro ignorato completamente le previsioni contenute nel Piano Strutturale del Comune di Rosignano Marittimo (e dello stesso PTC della Provincia di Livorno) che qualificano il Gozzone come "area di rilevante valore ambientale e paesaggistico" e che avrebbero imposto all’Amministrazione una più attenta valutazione degli aspetti ambientali, rurali e paesaggistici coinvolti nella scelta della nuova prescrizione localizzativa (cfr. art. 11, "Contenuto di Piano paesistico", del P.S. di Rosignano Marittimo dove si afferma che «Sono considerate aree di rilevante valore ambientale e paesaggistico … b) quelle aree e quei beni individuati come emergenze dal PTC e dal presente Piano strutturale che sono: b1) le invarianti e risorse agroambientali del PTC (la Valle del Chioma, la Fattoria del Gabbro e Villa Mirabello; la Villa di Poggiopiano; la Fattoria di Paltratico e Gozzone;…).

4) Presenza di alternative valide sul territorio provinciale livornese e pisano del tutto ignorate in sede di adozione del PAERP

In sede di adozione del Piano l’Amministrazione ha poi del tutto ignorato la presenza di soluzioni alternative sul proprio territorio (e su quello limitrofo) di aree di giacimento o di prescrizioni localizzative di argilla già inserite nel PRAER e certamente più idonee a soddisfare il doveroso equilibrio tra le esigenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente e le opposte esigenze di sostegno alle attività produttive.
- Per il territorio livornese: la scelta di prevedere una prescrizione localizzativa in località Gozzone, oltre a non essere stata supportata da un’adeguata motivazione, come invece sarebbe stato necessario, non ha tenuto nemmeno conto delle alternative presenti nello stesso PRAER ed identificabili nelle risorse di argilla presenti nel comune di Bibbona (Sughereto, cod. PRAER 404 I 4) e Collesalvetti (Podere Aiaccio, cod. PRAER 408 III 4);
- Per il territorio pisano: l’inopportunità e l’illogicità della nuova prescrizione localizzativa per il Gozzone la si ricava dall’analisi del PAERP della Provincia di Pisa ove sono previste, tra le altre, anche le seguenti prescrizioni localizzative per cave di argilla:
a) nel III stralcio territoriale, approvato con delibera C.P. n. 67 del 4/12/2012, quella nella località di Nugolaio (cod. PRAER 708 II 6) e quella di Le sedici (cod. PRAER 708 5 6), entrambe nuove prescrizioni localizzative ubicate nel comune di Cascina, con un volume complessivo netto estraibile pari a 5.706.487 metri cubi, e per le quali peraltro è in fase di completamento il procedimento di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali;
b) nel I stralcio territoriale, approvato con delibera C.P. n. 105 del 16/12/2010, quella nella località Le Basse, nel comune di Montescudaio (cod. PRAER 702 I 0), per un volume netto estraibile pari a 59.034 metri cubi.
Le prescrizioni localizzative in questione insistono su aree che si trovano ad una distanza chilometrica ridotta dal confine provinciale livornese e, in particolar modo, dalla località Gozzone (non più di 30 km.). Le distanze ridotte e le ingenti volumetrie estraibili sono tali da imporre all’Amministrazione una precisa valutazione circa l’opportunità della nuova prescrizione localizzativa di cava per il Gozzone, come del resto ammesso in passato dalla stessa Amministrazione provinciale (cfr. nota del 13 settembre 2001 del dirigente del Settore difesa del suolo, dott. Bartoletti).

5) Fabbisogno di argilla da parte della ditta Donati Laterizi pienamente soddisfatto dal sito di cava in località Bolgarello, nel comune di Cascina (PI)

La ditta Donati ha richiesto ed ottenuto l’inserimento di un nuovo sito di cava in località Gozzone anche in ragione dell’asserito esaurimento della materia prima negli altri siti ubicati nel territorio della Provincia di Livorno; nonostante ciò, l’Amministrazione nell’analizzare tale richiesta non ha valutato la circostanza che la stessa azienda, oltre ad essere proprietaria degli stabilimenti di Campo e di Gabbro, è altresì proprietaria dei terreni siti nel Comune di Cascina (PI), località Bolgarello (corrispondente al sito di Nugolaio individuato dal P.R.A.E.R. con il cod. 708 II 6) sui quali è prevista l’apertura di una nuova cava per l’estrazione di argilla proprio da parte della suddetta società e rispetto alla quale il Comune di Cascina sta completando l’iter di adeguamento dei propri strumenti urbanistici.
Né alcun valore o fondamento può avere l’argomentazione in base alla quale la qualità dell’argilla estraibile nel sito di cava del Bolgarello non sia idonea o adeguata per le produzioni della stessa Donati. Questa, in data 28 settembre 2012, in attesa del completamento dell’iter di pianificazione e successiva autorizzazione all’attività estrattiva, ha avanzato infatti una richiesta al Comune di Cascina (PI) ai sensi dell’art. 19 della l.r.t. 19/1998, volta ad ottenere un permesso di ricerca finalizzato ad inserire nel proprio processo produttivo l’argilla proveniente dal sito di Bolgarello dove si legge: «…Come descritto nella relazione tecnica allegata, lo scopo è quello di eseguire prove industriali di lavorazione del materiale estratto presso lo stabilimento di Campo, comune di San Giuliano Terme, al fine di ottimizzare il processo produttivo in previsione dell’apertura delle nuove cave nella zona P.R.A.E. suddetta…», ossia in loc. Bolgarello). Ancor più chiaramente la Donati si è espressa, per mezzo del suo legale rappresentante, il 4 luglio 2013, a seguito della richiesta di integrazioni formulata dal Servizio Difesa del Suolo della Provincia di Pisa, affermando che «l’approvviggionamento di argilla è finalizzato non a verificare l’idoneità del materiale ai fini produttivi, comunque già conosciuta, ma bensì a a poter eseguire delle prove industriali necessarie alla messa a punto delle macchine del processo di prelavorazione (laminatoio, disgregatore, ecc.) nonché i tempi di essiccazione e del forno di cottura, operazioni che richiedono comunque tempi molto lunghi e svariate settimane di prove tecniche».
Si rammenta peraltro come già in altre occasioni codesta Amministrazione si fosse chiaramente espressa in merito alle richieste di inserimento di nuove aree di cava negli atti di pianificazione delle attività estrattive stabilendo che il PRAE non dovesse essere edotto in funzione delle domande di inserimento, «ma dovesse solo tenerle in considerazione partendo dal presupposto di una ricognizione della risorsa e della compatibilità di eventuali siti con il contesto territoriale ambientale e paesaggistico … evitando ulteriori e significativi aggravi territoriali ed ambientali» (cfr. parere 14 dicembre 2005, prot. n. 58628/2005, del dirigente del Servizio difesa del suolo, dott. Bartoletti, rilasciato a seguito dell’istanza della Donati Laterizi dell’8 marzo 2004).

Alla luce di tutto quanto sopra esposto sorgono spontanee alcune domande:

Perchè procedere con la conferma di una prescrizione localizzativa che non pare avere alcuna razionale e valida giustificazione?
Perché sacrificare un territorio di così alto pregio ambientale e paesaggistico solo per soddisfare una richiesta, certamente poco ponderata, da parte di un privato, il quale comunque potrebbe soddisfare le proprie esigenze produttive utilizzando le ingenti volumetrie di argilla presenti nelle aree di cava già nella sua disponibilità?
Perché procedere senza prendere in considerazione i numerosi aspetti di criticità sopra evidenziati, non curandosi degli effetti negativi irreversibili che si potrebbero produrre sul nostro territorio?
Perché mutare orientamento sull’opportunità dell’ubicazione di un’area di cava in località Gozzone e sul conseguente aggravio del territorio a distanza di così poco tempo?

Quelle sopra esposte sono solo alcune delle motivazioni che ci spingono ad agire con fermezza e convinzione a difesa del "nostro" territorio, nonché in favore della richiesta dello stralcio della previsione localizzativa per il Gozzone. Le nostre convinzioni, fondate su elementi di fatto incontrovertibili, sono rafforzate dall’intento di preservare non solo il pregio paesaggistico ma anche le attività agricole e turistico-ricettive che insistono nell’area in questione e che hanno dato un forte impulso di crescita all’intera provincia.
L’eventuale (e sciagurata) ipotesi dell’approvazione della prescrizione localizzativa in questione, non pare giustificabile e sostenibile da alcun punto di vista: certamente non da quello naturalistico, posto oltretutto che la zona del Gozzone è stata non certo da noi considerata "di rilevante valore ambientale e paesaggistico"; né da quello delle esigenze alle attività agricolo-turistiche, ovviamente compromesse da una simile previsione. Nessun particolare beneficio ulteriore del resto si produrrebbe in favore della stessa Donati data la piena disponibilità di valide alternative nel territorio della provincia di Pisa, se non quello, del tutto negativo e dannoso, di un inutile e irreparabile sacrificio del territorio.
Vi invitiamo pertanto a prendere visione delle osservazioni (e dei documenti allegati) che abbiamo presentato all’Amministrazione successivamente all’adozione del piano (e rispetto alle quali a breve presenteremo alcune integrazioni), certi che queste potranno fornire un valido supporto per le decisioni che vi apprestate ad assumere, fermamente convinti che la forza delle argomentazioni e dei dati documentali prodotti nel corso del procedimento possano esaurire completamente ogni dibattito e riflessione circa l’evidente inopportunità e illogicità di una scelta - quella di confermare la prescrizione localizzativa di cava per la località del Gozzone - che si pone in palese contrasto con gli interessi pubblici e privati espressione del territorio livornese, dei suoi abitanti e degli operatori economici che vi operano.

Auspicando la Vostra scrupolosa e attenta valutazione, Vi auguriamo buon lavoro.

Distinti saluti


per il Comitato Sviluppo Territorio
la Presidente

Castelnuovo della Misericordia, 20 maggio 2014


Loc. Paltratico, 60 – 57016 Rosignano Marittimo (Livorno) – sito web: lt www.cssto.it – mail: cssto2013@gmail.com – c.f. 92120200495

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