In Comune la delegazione della Donati - Associazione per il Parco Culturale di Camaiano

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In Comune la delegazione della Donati

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Il giorno 5/11/2013, nella seduta congiunta delle tre commissioni consiliari comunali, presiedute da Franca Belloni (presidente della 2° commissione commercio, turismo, agricoltura), Doriano Zucchelli (presidente della 3° commissione urbanistica) e Alessandro Lami (presidente dellla 6° commissione ambiente) ha avuto audizione la Donati Laterizi, rappresentata, in veste di portavoce, dal Sig.Donati, titolare dell’azienda, e dal Sig. Nicola Triolo di CGIL con delega anche di CISL e UIL.
Assente anche stavolta il Sindaco.
Da parte del nostro comitato erano presenti ben 21 persone, tutte molto attente ed in educato silenzio.

I portavoce della Donati Laterizi hanno illustrato sia la situazione di crisi in cui l’azienda versa da anni ed i conseguenti problemi occupazionali, che le strategie e le prospettive  future di sviluppo, ponendo in evidenza il fatto che si sono aperti ampi settori di mercato a seguito della chiusura di buona parte delle aziende concorrenti
.  

La strategia dell'azienda è quella di puntare sulla produzione di laterizi innovativi
, i cosìdetti "blocchi a setto sottile" da impiegare per la costruzione di muri, ecologici e ad alte prestazioni d'isolamento termico. Nel 2010, già in piena crisi edilizia e con l’argilla che cominciava a scarseggiare, l'azienda ha investito oltre 4.000.000 euro nell'acquisto di macchinari da dedicare a quella produzione.
Tale nuovo impianto sarebbe in grado di produrre laterizi in grado di superare le prove di laboratorio per le certificazioni prestazionali soltanto se utilizza argilla con basso contenuto di carbonati e l’argilla miocenica
presente al Gozzone si distingue per averne meno del 10%
Ad oggi l'impresa sta producendo i blocchi a setto sottile utilizzando, perché idonee, le argille della cava Nencini di Cecina (ditta oggi chiusa), miscelandole in minima parte con altre argille provenienti da altre parti.

Ma l'impresa intende avviare questa produzione "in grande" (e di conseguenza intervenire sul piano occupazionale) soltanto se riuscirà ad avere la garanzia di poter ridurre sia i costi del processo di produzione utilizzando solo argilla miocenica, che i costi di trasporto per l'approvvigionamento della materia prima. L’azienda chiede quindi il sito di Gozzone in quanto è adiacente allo stabilimento e perché risulta, dalle analisi commissionate dalla stessa Donati, ricco di argilla miocenica.  


In pratica la Donati Laterizi non prende in considerazione nessuna alternativa; o verrà concessa la cava del Gozzone oppure non ripartirà più e gli operai verranno licenziati. Nessuna altra ipotesi di sito estrattivo è stata proposta o citata, né dall'impresa, né da consiglieri od assessori e nessuna parola è stata spesa sui vincoli a cui è soggetta l’area del Gozzone o sulle precedenti delibere di questa Amministrazione che avevano dato parere negativo.


Nella discussione che ha fatto seguito a queste relazioni, e nella quale è stata data facoltà di intervenire anche agli altri rappresentanti della Donati Laterizi (facoltà a noi negata durante la nostra audizione
), su esplicita richiesta Donati ha affermato di stimare un potenziale estrattivo di 4.000.000 di mc su 22 ha, il che, a fronte di una attività produttiva a pieno regime di 200.000 mc annui, prospetterebbe una durata del sito di circa 20 anni, o anche di più se nella produzione vengono miscelate altre argille.

Relativamente alle modalità di escavo del sito ed ai provvedimenti per la minimizzazione dell’impatto ambientale, Donati si è dichiarato impossibilitato ad illustrare qualsiasi progetto, rimandandone la stesura soltanto ad avvenuto inserimento del sito Gozzone nel paerp; ha soltanto enunciato un generico e vago impegno a minimizzare l'impatto dell'attività di cava secondo le prescrizioni che verranno impartite dagli enti (comune e provincia).

Alla domanda relativa alle garanzie che offre l’azienda riguardo ai posti di lavoro in caso di adozione del piano, Donati ha soltanto ribadito il suo ottimismo basato sulla qualità del prodotto che dovrebbe trovare mercato anche in questo momento di crisi economica, sulla speranza di una prossima inversione di tendenza del mercato, e sul fatto che diverse grosse aziende concorrenti sono state chiuse.


Ci rimangono grosse incertezze riguardo al ripristino del sito di cava, in quanto sia sindacato, che consiglio ed amministrazione hanno negato l'ipotesi discarica chiamando a smentita pubblica chi lo ha dichiarato. Salvo affermare, da parte di un appartenente alla CGIL seduto nei banchi del consiglio, che il riempimento dei fronti di escavo mediante scarico di materiali di riporto da parte di terzi avrebbe fatto parte dell'attività della Donati, con relativo ritorno economico.

Interrogato sullo stato di ripristino delle cave Gabbro e Staggiano, Donati sostiene di aver già provveduto all’80% sul lotto più ampio, e che il lotto ovest sarebbe già ripristinato e ripiantumato.

Infine il consigliere Zucchelli, capo della commissione urbanistica, ha sostenuto la totale estraneità del Comune nelle fasi decisionali del procedimento, citando la Legge Regionale n° 78 del 03/11/1998; questa posizione è stata contestata soprattutto dal sindacato che ha chiamato l’amministrazione comunale a responsabilità diretta.

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