Incontro del CSSTO con il Comune - Associazione per il Parco Culturale di Camaiano

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Incontro del CSSTO con il Comune

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Ottobre è un mese importante per il Comitato: dopo l’audizione con la 3° Commissione Provinciale dell’8  ottobre e la manifestazione al Gozzone del 20, il giorno 22 abbiamo avuto un incontro con il Comune di Rosignano Marittimo, al quale erano presenti gli assessori Pia e Donati ed i Presidenti della 2°, 3° e 6° commissione, rispettivamente Belloni, Zucchelli e Lami, oltre a diversi Consiglieri Comunali.

Abbiamo innanzitutto letto un nostro comunicato nel quale si menzionano le motivazioni politiche e tecniche per dire NO alla cava.
Le motivazioni politiche si possono facilmente dedurre facendo riferimento alle delibere del 2001 e del 2008 (firmate dai Sindaci Simoncini prima e Nenci poi) nelle quali, chiaramente, si sottolineava la bellezza della zona in cui si trova la collina del Gozzone e la NON disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale a permettere lo sfruttamento di questo territorio con attività che lo deturpassero.
La scelta di aprire ora una cava sarebbe politicamente scorretta anche per il percorso che l’Amministrazione Comunale ha portato avanti negli ultimi anni: percorso che, solo a Castelnuovo, ha portato da 60 a 81 le aziende agricole, molte delle quali guidate da donne.
Non ultimo, con la presentazione del progetto Paltratico viene data una reale prospettiva occupazionale (che sarebbe però del tutto incompatibile con l’apertura della cava del Gozzone), progetto che nessun politico lungimirante può evitare di prendere seriamente in considerazione.
Le motivazioni tecniche si basano invece su dati ben visibili a tutti (piazzali pieni di mattoni invenduti e di “montagne” di argilla) e sull’esistenza del Piano Cave approvato dalla Provincia di Pisa a Settembre 2012 che rende disponibili milioni di metri cubi di argilla; l’utilizzo dei siti individuati in questo Piano Cave sarebbe una strada facilmente percorribile, dato che l’azienda Donati opera già sulla Provincia di Pisa.
Ciò rende evidente che non sussiste una mancanza assoluta di materia prima né è questo il motivo per cui la fabbrica rischia la chiusura, come non è vero che la cava del Gozzone rappresenta la via di salvezza per l’azienda e per i suoi operai.

Dopo la lettura del comunicato è iniziato il dibattito nell’ambito del quale alcuni consiglieri ci hanno rivolto domande riguardanti le aziende presenti sul territorio, il progetto Paltratico e in merito ai dati che avevamo riportato nel nostro comunicato, domande alle quali abbiamo cercato di rispondere nel modo più completo ed esauriente possibile!
In particolare,  Monti ( Gruppo Misto) ha posto in primo piano l’eccessivo sfruttamento del territorio e la necessità di tutelare le attività che meglio si integrano con esso.
Giacomelli (Gruppo Rosignano Democratica Socialista) ha riportato l’attenzione al problema “lavoro” che incombe sugli operai dell’Azienda Donati e che non può sottostare alla tutela del territorio; noi abbiamo sottolineato ancora una volta la nostra solidarietà con i lavoratori che in questa situazione di precarietà si trovano da troppo tempo ma abbiamo anche ribadito che non crediamo che essa possa essere risolta con la cava del Gozzone.
Lami (gruppo PD) ha sottolineato l’importanza del settore manifatturiero dicendo che non possiamo permetterci di perderlo.
Gherarducci (Gruppo Comunista – Federazione della sinistra) ha quindi parlato della necessità di trovare una soluzione di convivenza tra le due realtà, cava e territorio; noi abbiamo ricordato loro che le due realtà non riguardano solo l’aspetto cava e territorio da un punto di vista paesaggistico ma che riguarda anche due realtà economiche contrapposte, lavoratori da una parte (cava) e lavoratori anche dall’altra (agricoltori, gestori di agriturismi…)
Angeli ( gruppo PDL) ha chiamato in causa l’Amministrazione puntando il dito sul fatto che il problema dell’Azienda Donati esiste già da 20 anni;
L’assessore Pia infine ha spiegato l’iter burocratico di un Piano Cave affermando che il Comune non ha potere decisionale e che può intervenire solo dopo l'adozione del piano, nell’ambito dei 60 giorni a disposizione per le osservazioni.
Durante il dibattito abbiamo inoltre espresso i nostri forti timori che la cava, una volta terminata la coltivazione, possa diventare discarica, visto che nessuna legge lo vieta.

Alla fine dell’incontro la Presidente Belloni ha ringraziato tutti i membri del Comitato presenti per il comportamento corretto e rispettoso e per i toni con cui i portavoce si sono espressi, nonostante le offese e le provocazioni di alcuni membri della Donati che erano presenti in aula come uditori.
Anche se non siamo riusciti a far cambiare idea a chi è favorevole alla cava, probabilmente abbiamo almeno insinuato il dubbio in coloro che pensavano di avere solo certezze!

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