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 Sabato 8 agosto 2015:
Rivivere per una notte il fascino del
MOLINO DI BORGO FIORITO
Il sole con i suoi ultimi raggi saluta da dietro le colline infuocando il cielo di caldi colori aranciati, sopraggiunge la sera con le sue tenui brezze e la piacevole frescura che si spande sul fondovalle, ed infine la notte con quel cielo stellato che solo in campagna, lontano dalle luci della città, è possibile ammirare.
I canti degli uccelli si susseguono nel corso delle ore, passando dalle dolci melodie dell’usignolo al tramonto al ritmico richiamo degli assioli quando il buio si fa fitto.
Una serata d’estate in mezzo alla natura al molino di Borgo Fiorito nella valle del Botro Sanguigna, 
organizzata e curata nei dettagli dalle donne e dagli uomini del CSSTO.

La serata ha inizio con la presentazione dell’evento da parte della nostra presidente Beatrice Pizzi, alla quale è seguita una descrizione della storia del mulino da parte di Giovanni Bracci, proprietario del fabbricato:

Si tratta di un antico mulino ad acqua il cui nucleo originario ha più di 400 anni di età: le fonti risalenti ai primi anni del 1600 lo definiscono come Molino di Borgo Fiorito o della Villa e lo descrivono come appartenente alla Pieve di Camaiano, insediamento di origine romana oggi scomparso.
Originariamente il fabbricato era costituito da un piccolo edificio composto dal "carcerario" dove era alloggiato il ritrecine (ruota idraulica posta in posizione orizzontale formato da un asse di legno con palette), dalla sovrastante stanza dove era effettuata la macinatura del grano con le due macine in pietra (la "sottana" e la "soprana") e da un’ulteriore stanza che serviva da alloggio per il mugnaio. Il Plantario dell'Estimo del Comune di Castelnuovo del 1795 raffigura questo mulino, la gora di accumulo dell'acqua ed il lungo canale, "aldio", di adduzione dell'acqua derivata dal torrente Sanguigna. Anche il successivo catasto dei primi dell'800 riporta la stessa situazione.
Successivamente il fabbricato, una volta persa la propria funzione originaria, è stato a più riprese ampliato (l'ultimo ampliamento risale agli anni '30 del 1900) ed abitato fino agli anni '60.
Dopo circa 30 anni di abbandono, è stato completamente restaurato mantenendone intatta la struttura e le tipologie costruttive originarie. Le parti conservate sono il carcerario, la gora ed il condotto di adduzione dell'acqua verso il ritrecine, una macina integra in pietra verrucana ed alcune porzioni di macine di varia natura.

Quindi ha preso la parola Carla Guglielmi, coadiuvata dalla nostra erborista Tatiana Paoli, per descrivere pregi e virtù delle farine macinate a pietra prodotte da grani antichi coltivati in maniera biologica.
Nel frattempo le nostre cuoche e le assistenti hanno imbandito le tavolate con ogni specie di leccornie, tutte preparate con i genuini prodotti a km zero delle fattorie della valle; a poca distanza, sotto una pergola di glicine, accanto ad una botte rivestita di tralci e pigne di uva della pergola del Podere Alba, Marco si prodigava senza sosta a mescere il vino bianco e rosso prodotto dalla fattoria di Paltratico e dall'azienda agrituristica Cappellese, riservando per il finale, in abbinamento ai dolci, lo splendido passito di Paltratico.
Cibi e vini assai graditi dai numerosissimi partecipanti all’evento: presenti più di 60 persone, che sarebbero state molte di più se non avessimo deciso di chiudere le prenotazioni già diversi giorni prima dell’evento per raggiungimento del numero massimo prefissato.
Insomma, un evento perfettamente riuscito, ambientato in un contesto unico nel suo genere, arricchito ed allietato dalla musica e dalle canzoni di una coppia formidabile di artisti: i Twice Spring (Francesca Bacci voce e Daniele Giovacchini piano) 
I proventi di questo evento, cos' come quelli dell'evento precedente al Podere Alba, verranno investiti dal comitato nel progetto dell'area picnic adiacente al "Ponte Romano" sull'antica Strada del Mille, un sentiero escursionistico d'eccellenza che attraversa la nostra valle.
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