La Festa della Mietitura - Associazione per il Parco Culturale di Camaiano

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La Festa della Mietitura

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SABATO 12 LUGLIO 2014 si è svolta a Villa Nardi al Gabbro
la
FESTA della MIETITURA a cura del Comitato Salvaguardia e Sviluppo di Territorio e Occupazione (CSSTO). Nonostante le pessime previsioni del tempo che ci hanno costretto a rinunciare alla dimostrazione della mietitura del grano con la falce ed all'apparecchiatura per l'Agri-Cena in mezzo ai campi, la festa ha avuto grande successo con l’affluenza di un centinaio di persone.


La manifestazione ha avuto inizio con l'entrata in scena di un gruppo di  figuranti contadini, vestiti secondo la tradizione toscana e muniti dei tipici attrezzi: falci per mietere il grano, incudine e martello per battere la lama, il corno agganciato alla cintola contenente la pietra per affilare.

Alcune contadine, le acquaiole, portavano la brocca dell'acqua per dissetare i lavoratori nei campi.

  

Poi ha preso la parola Beppe Landi spiegando che fino a pochi decenni fa, prima dell'avvento delle macchine agricole, la mietitura era un lavoro estremamente faticoso che richiedeva la collaborazione non solo di tutta la famiglia ma anche dei contadini confinanti. Per questo era anche un'occasione di festa, un importante avvenimento nella vita sociale. La mietitura era ed è la prima delle tre raccolte principali che si fanno durante l'anno: grano, uva ed olive con i quali si fanno pane, pasta, vino ed olio; generi alimentari di prima necessità che nella nostra vita quotidiana sono state da sempre di estrema importanza.

Landi ha fatto vedere come facevano i contadini a legare il grano falciato in covoni (o manne) che poi venivano disposti sul terreno in un cerchio di circa 3 metri (facendo la "ruota"), ed ha spiegato che dopo i covoni venivano alzati ed appoggiati gli uni sugli altri per formare i montini, delle giuste dimensioni per costituire il carico di un carro.
Infine ha dato una breve dimostrazione della battitura (tribbiatura) del grano sull'aia con l'utilizzo del correggiato ed ha raccontato molte cose interessanti sulla vita di un tempo, rispondendo anche ad alcune domande fatte dal pubblico.

        

La festa ha proseguito con l'esibizione dell'amico Bruno Brizzi che ci ha allietato con canti popolari accompagnati dalla sua chitarra.


Nel frattempo i bambini si sono divertiti a costruire degli spaventapasseri, sotto la guida di Sabina Mannucci della Fattoria didattica Pane e Vino;
All'interno di Villa Nardi, Michele Menicagli e Carla Guglielmi hanno tenuto una piccola conferenza sulla diversità dei grani e sui pregi di quelli antichi, recentemente ricoltivati, ed è stato anche possibile acquistare alcuni tipi di farina ottenute con tali grani.


Infine è stato dato la via all'Agricena: zuppa toscana, uova trippettate, panzanella, insalata di farro, ceci con melanzane, involtini di melanzane alla parmigiana e molte altre specialità, seguite da una grande varietà di squisiti dolci artigianali, il tutto accompagnato dall'ottimo vino delle aziende Cappellese e Paltratico.

E' stata una bella manifestazione che ha visto un pubblico interessato alle nostre tradizioni, alla qualità di una vita sana e semplice e che ha apprezzato molto i cibi gustosi genuini preparati con i prodotti delle aziende locali.


Il successo della serata ci incoraggia a proseguire nel nostro progetto di organizzare eventi volti a diffondere la conoscenza del nostro territorio, la consapevolezza di quanto è importante mantenere in vita le nostre tradizioni e la nostra storia, e di quanto è indispensabile difendere questa nicchia di mondo rimasta integra nei secoli e che, se mantenuta, potrà costituire una preziosa risorsa, infinita nel tempo, anche per le generazioni future, cosa che altri utilizzi della nostra terra non potranno mai garantire.

Avviso per coloro che hanno partecipato alla festa :
potete richiedere il link con le fotografie da noi scattate durante la manifestazione cliccando QUI

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